Poesia

Mezza faccia

23 settembre 2020

Mezza faccia,
velata
dal transito,
di masse
comuliformi,
in
trasmutazione
perpetua,
di fronte
a lei,
una madre.

Non coglieva,
i frutti,
di quella,
esposizione,
scultorea,
la spiritualità,
gli era stata,
negata,
da quando,
la sua,
unica,
figlia,
era
solo
un
vago,
susseguirsi,
di
sprazzi,
mnemonici.

Il sospetto
la divorava,
tutti l'additavano,
senza voce
alcuna,
solo
col pensiero,
di un'occhiata,
giudicante,
e l'espressione
di chi,
legge,
una sentenza,
di condanna.

Un travaglio,
di lenta,
costruzione,
l'adozione,
di una sostituta,
resa,
identica,
copia,
con la
carta carbone,
di inconsolabile,
abbattimento,
morale.

Mezza faccia,
velata,
da una
cascata
di
capelli,
lunghi,
come
la
prigionia,
imposta,
da un
pedofilo,
che l'aveva,
resa
copia
carbone,
della moglie
morta.

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