Poesia

sul limitar d'uno spogliato cielo

Sul limitar d’uno spogliato cielo
inerme e scapestrato giaccio
i giorni ch’ondeggian di tristezza
e un naviglio di sentimenti
a scia d’una deriva ubriaca maritati.
sghignazzante s’affila
la daga d’un inestirpabile orrido
e il gradiente dei rimpianti si cesella
madido di vetusti eppur ancora urlanti fallimenti.
Stridule urla d’ancestrali ortiche
assassine s’avvincono
su indifese fantasie di sgargiante grano.
implorante ed evanescente si rivela l’alma
ebbra ormai di vigliacche invasioni.
L’emozione null’altro è
che il decomporsi dei respiri
d’un fioraio profanato
accanto alle indifferenti braccia d’un cimitero.
ogne poesia ‘l vulnus reca sempiterno
d’un aereo abbattuto
da proiettili ammantati di sarcasmo.
Invan sul capo protendonsi
di prische melodie numi
compiuto è il disarmante sfacelo
tra grappoli di sassi complici.

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