Poesia

Simmetrie di pura meraviglia

16 novembre 2019

La prima volta,
che sono uscito
fuori di casa,
solo,
sono partito.

Come un
avventuriero,
pronto
a scoprire,
svelare,
i misteri
di Genova.

Avido
nell'apprendimento,
di ogni forma
urbana caratteristica
del panorama,
cittadino.

Nei vicoli,
indugiagiavo,
assaporando,
l'arcaico
complesso,
storico,
culturale.

Con i miei sensi,
perdutamente
in visibilio,
e le vetrine
incastonate,
nel cemento
come tesori di raro,
splendore,
magnificamente,
abbigliate.

Che dire,
dei miei occhi,
raminghi in,
quell'esposizione
di articoli.

Consumavano
un periodo lungo
scandito dal lento
movimento di
lancette dentro
un quadrante.

Occhi rinchiusi
in quell'estetica,
abile
rappresentazione,
dell'arte del
commercio.

Rapidamente
il pomeriggio stanco
andò via
lasciando il passo,
alla sera briosa
e profumata.

Mi trovai in fondo,
a via venti settembre,
e lo stupore
della bellezza,
del nero aghindato,
a festa.

Luminarie natalizie,
accendevano
con variopinti
colori, ogni centimetro,
rallegrando ombre tristi,
in movimento perenne.

Un caleidoscopio
infinito
innondava di luce,
ogni punto,
ogni anfratto.

Risalendo,
passavo in rassegna
le insegne al neon
dei negozi,
incorniciate 
con arcobaleni
festosi.

Alberi di natale
che abbracciavano
solitarie
problematiche,
mentre,
l'inchiostro indelebile
della memoria
stendeva i caratteri
indimenticabili
di quel momento
emozionante
nella mia mente.

una stilografica,
placata in oro
scintillava
tracciando
simmetrie
di pura meraviglia.

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