Poesia

Verso il domani

20 settembre 2020

Sono qui,
seduto
su un cuscino
di
burro,
incerto,
riflessivo,
desideroso
di cose,
che è meglio,
non pronunciare,
per non scandalizzare,
l'altrui ascolto,
ma sopratutto,
per non
scandalizzare,
la mia moralità,
mantenendo
integro
il
pudore.

L'impegno,
del cervello,
dovrebbe bastare,
il costruire civiltà,
per il dominio,
scientifico,
dovrebbe bastare,
la passione,
dell'arte musicale
preferita,
dovrebbe bastare,
ma,
la brama
della carne,
è l'urlo
muto,
del
dolore,
di
Munch,
che
trapana,
ossessivamente,
le tempie,
fino
allo sfinimento
lacerante,
inutile,
la 
ribellione,
per
cercare
di essere
qualcosa
di
più
di
una
macchina
riproduttiva.

C'è chi si,
dissimula,
tra le cosce
voluttuose,
di un
mestiere,
antico,
come
le pagine
di
storia,
c'è chi si
dissimula,
in un abito
talare,
tra segni
della croce,
e riverenza,
nell'orazione,
la speranza,
di domare,
le pulsioni,
della
propria
sessualità:

Pulsioni,
Il mare moto.

C'è chi,
si slaccia,
la cerniera,
del suo,
costume,
umano,
se lo sfila,
di dosso,
liberando,
una bestia,
senza
controllo,
senza remore,
nella versione,
più,
distorta,
masticatori,
consumatori,
della
purezza
più  candida.

C'è chi,
si annulla,
praticando,
la masturbazione,
per iniettarsi,
il piacere,
come una
droga liquida,
il corpo poi,
ogni giorno
ne,
pretende una
dose,
rendendo
sempre
più vano
il distacco.

Infine,
come,
colpo di scena,
divago,
su un aeroplano,
su un veliero,
su un veliero,
su un aeroplano,
triturati,
digeriti,
da una
buriana
di
elementi,
in
collera,
fragilità,
di passeggeri,
fino a quando,
non ci sarà
più,
risveglio,
verso il domani,
prossimo,
sperato,
promesso.

Gli unici,
due,
sopravvissuti,
su due isole,
differenti,
ambientazione,
in due epoche,
distanti,
ma la voglia,
di continuare,
il proprio
cammino,
e lo stesso,
da stringere,
con forza,
tenacia,
perseveranza,
per non
naufragare,
nell'impossibilità,
del possibile.

Venerdì,
Wilson:

Il primo
un amico,
in carne e ossa,
trovato,
il secondo
un amico,
costruito,
perché
la solitudine,
è la peggior
morte,
possibile,
per noi,
esseri,
fatti,
di massa,
e socialità.

Sono qui,
seduto,
su una sedia,
di
pasta frolla,
penso a noi,
fragilità
di passeggeri,
fino a quando,
non ci sarà
più risveglio,
verso il domani
prossimo,
sperato,
promesso.

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