Poesia

urla di dipinti

Eccoli, scavi di colori inebetiti
da graffi di implacabile, avida umidità
che su onde di tele vergini e indifese
mai uditi né visti passeggiano;
di pionieristiche follie cromatiche
addestrate da sperimentazioni ardite
il sembiante serbano e una sfuggente nitidezza.
roventi e incanutiti assistono
eserciti di pennelli abbandonati
da mani concubine ormai
d’un ancestral tremore.
Venti penetranti di nature morte
le prigioni olezzanti del reale
invadono e svergognano
fin nell’ultimo strato di mura
vanamente, ignobilmente custodi.
Ancella è l’ arte
di mai esausta forma
che di labili carcasse di confini espressivi
nutresi e beffasi
nervosa cascata di ruscelli gravidi di innovazione
che tra sponde rilucenti di cornici si baloccano.
chi di carcerarti si peritò,
ombra mai compiuta di pittore
alla carezzevole schiavitù
di animare giostre di mai scolpiti paesaggi
dondolandoti ed estenuandoti
tra le urla del cobalto
del vermiglio e dell’ocra ?

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