Estate
La distesa del mare, il tramonto rosso che ami. A chi confidi la tua passione? Gli amici intorno. Estranei. Le parole non servono. Lo sguardo si ferma. Tutto tace intorno. L’incanto di un momento. Vorresti gridare. La voce manca.
LE ALI DEI TUOI PENSIERI
La distesa del mare, il tramonto rosso che ami. A chi confidi la tua passione? Gli amici intorno. Estranei. Le parole non servono. Lo sguardo si ferma. Tutto tace intorno. L’incanto di un momento. Vorresti gridare. La voce manca.
In sogno: eri tornato sul luogo del dolore in cerca delle tracce del tuo errore. La stanza era vuota. Le pareti nude. La luce spenta. Dai recessi della tua mente sconvolta si levava il dolce lamento di un violoncello barocco. Hai riconosciuto subito la sua voce. Quella voce che un giorno sconosciuta gioia e sorpresa…
Un canto si leva Nell’oceano silenzioso della tua mente. Non riconosci la voce. Non ricordi la melodia. Cerchi invano nel tuo passato. Il canto continua, sempre uguale, stupendo nella sua monotonia. Ti fermi. Guardi intorno. Sei solo. Altro non ti è rimasto, se non la Musica. La Musica del silenzio Specchio fedele del tuo destino.
Maria umile perla, timido sole che emana vita e speranza, arca che racchiude peccatori e rifugiati, culla fedele di poveri e umiliati; Maria, non c’è niente… al mondo di più bello di una creatura completamente fiorita, pulita, ordinata, salvata…come te Maria. Maria nome dolcissimo, pietra filosofale, che hai incarnato la Parola eterna d’Amore, donaci ancora…
Oh amara terra mia, tanto desiderata e amata come una bella donna! Virgulto di Dio, dono meraviglioso all’umanità. Ti ho usata, violentata e devastata, soffro come un verme e mi vergogno di tanta iniquità. Sei piena di lividi e ferite… frecce e dardi scagliati alla cieca, da stranieri del pianeta dell’odio. Quante spaccature di sole…
La mia poesia vola, Leggera, molto lontano Come colomba sola Agile come un gabbiano. Fermarla qui, non potevo Stringerla tra i ronchi … Vola mio alto pensiero prima che il respiro manchi. La mente è finestra spalancata, Nave che naviga senza carena… In questa via dura e ghiacciata Corre veloce e non frena. Dietro quel…
Un giorno e t’innalzi funesta, e le pieghe dei pensieri ti trascinano, per non lasciarti tregua nella tua solitudine rumorosa, intonando frequenze diverse superstiziosamente. Succhiando le energie del mondo che fu e non c’è più, e rincorrendo me stessa per le strade abbandonate della mia città, un giorno sommergerò la mia improvvisata vita nel nulla,…
E’ così unico che io possa aver incontrato te, sollevando maree, frantumando battigia con forza e sudore, in un presente tutto da assestare, con l’anima ricolma conferendo odio e amore, in un tempo indefinibile, mentre affronti qualcosa di superiore. E’ così singolare che io possa aver dissotterrato te, ferma e stupita, ecletticamente accanto a me,…
Conferito a te l’onore di stare al mondo, è di molta serietà il tuo servire alla vita, rivolgere parole o trasmettere dal fondo, della tua coscienza non più sopita. Noto è che il dissertare stanca e non produce, mentre l’osservare a miglior regno spesso conduce, cos’è che il Sole teme quando riluce e si contorce?…
Sei, il verbo frantumato, nell’arduo torpore dell’evoluzione interiore, nel mio più profondo terrore, sei, l’inizio del mio interno ardore. Sei, la ciclica incantagione, nello stuolo maniacale dello stupore, nel mio più spiazzato furore, sei, la logorante schiavizzante passione. Sei, l’impoetica entropia perenne, nell’ultraterreno desiderio immemore, nel numero innato che mi compone, diresti mai che Tu,…