Per un giorno ancora

Due euro a piccole mani d’oriente e sprizzo purpureo infiamma d’attimi – un buio pesto. Spire rovisto fra lingue d’opale, sbavano sirene angosce a canto nuziale. Spire aspiro in cavità labiali sillabo memorie scavo fondali tracimano frastuoni e frammenti per un giorno ancora remo pensieri nel trasparente eremo – una stella punge la scrittura del…

Nel sogno cadente

Stelle che già mi obliate su l’isola d’arcaici dedali rapide vi abbassate ancora a ricamare lontane cascate d’amanti, sete assonnate. O stelle ancora dimentiche né a morgane lamine sbalzate questa notte sfatta – d’ombre pietrose su l’isola croata, già la barocca perla s’ammantava di stella – brace e voce vibra il viandante aereo – nel…

La nebbia intorno

S’aggirano pietosi nembi a pallide volute indolenti nell’aria sfumano – le ore in petto ti scolorano, lenta in una quiete di vuoto come una tenera rosa (che di arido appassita) cade da la muta finestra in un solo momento di vento lontano, fra le insonni colline su curve di latteo incanto appare un molle pallore…

Notte fiorente

Ne l’oro di un raggio sconfina la chioma solare viola d’avorio sorride a l’aria. Nei vetri si accende la riviera d’estiva gioia l’orizzonte tramonta e s’esilia furente – l’Egeo c’involò su marea d’indaco sale a l’invernale giglio con nostra gemma a vertigine andammo sul nicchio d’amore in pioggia d’incanto. In carne fluiva vermiglio zefiro di…

Piano Pianto

Da notti di levante stelle trafugate, a sillabe cesello nei suoi smeraldi d’aurora punte piano pianto ne l’incanto crudo lago serafico strabocca scritto, latte d’amore scocca scheggia veloce voce ritorna atroce, desta rughe e specchi freddi, sul tavolo in attesa anelli e agnelli ammazzati dal nulla nella notte rósa raggi brillano curve sul poggio pungono…

In sorriso di giglio

Latteo astro d’alabastro ti vide distesa sibilla – d’inquieto pelago aspettavi naufrago (leggera come bianca scogliera lambita) da l’onda ti recava salso nettare a levigato ventre ovale come un ciottolo – in volo d’ali già nera un’ombra presaga ci sfiorava leggera – dal Chiostro de’ Pazzi l’antica vera t’indugiava calda luce in sorriso di giglio…

Lacere icone

D’albe t’avrei straripato in derive ardenti, carne in pelago sguardo, vaga d’attesa luna – una vela bianca la notte naufraga verso la larga voragine pietosa carcassa viaggia nel tempo solcato s’affossa in dedali – di lacere icone opachi cristalli s’arrotano infranti a indolenti maree. Deserte parole indugiano memorie, ne l’angolo più buio relitti – freddi…