Diario

Plotino e l'idea di sincronicità

In numerosi passi della seconda Enneade, Plotino afferma che l’azione dei corpi celesti sulla terra va intesa non nel senso che essi costituiscano la causa degli eventi terreni, ma nel senso di una reciprocità interattiva quale è propria di un cosmo considerato come un unico organismo vivente: l'Uno-Tutto, per dirla con le parole di Giordano Bruno. Ne consegue che per Plotino il rapporto fra gli astri e l’uomo si sviluppa nel senso di una sincronicità piuttosto che nei termini di anteriorità-posteriorità propri di ogni rapporto causale che si sviluppi in modo lineare lungo una stessa catena temporale. Siamo agli albori di quell'idea di sincronicità che sarà ripresa, nel Novecento, da Carl Gustav Jung e Wolfgang Pauli.

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