Diario

su Rimbaud

"Scrivevo dei silenzi, delle notti, annotavo l'inesprimibile. Fissavo delle vertigini."
In questo lampo di Arthur Rimbaud risuona la questione fondamentale del dire poetico. Un dire che scandaglia le profondità abissali dell'indicibile, anche quando il verso si colora di motivi intimistici, talora di un lirismo estenuato. Ogni verso poetico è una sonda scagliata verso l'abisso, un "inno alla notte", come insegnava il mistico Novalis.

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