Poesia

Chiaroscuro

Non ti stavo aspettando,
perché la solitudine è una compagna
che ti abitua a non cercare altro.

Non c'era stato bisogno di trovarti,
perché, all'improvviso, arrivasti,
e come le cose che non ti aspetti,
fu ancora più bello,
ritrovarmi con te accanto.

Eri come la pioggia
che scende d'inverno,
in un giorno di festa,
che se la guardi da un letto caldo,
ti fa sentire un poeta.
Tu eri l'onda,
che, sottovoce,
il vento spingeva a riva
ed io la sabbia
da te bagnata.

Non ti ho vista cambiare,
forse non ho voluto vedere
quei piccoli gesti
che ti facevano già diversa.
Non ti accorgi,
quando è finita la neve,
che lenta si scioglieva,
gocciolando su una rosa,
se continui a guardare il fiore
e non le radici
che non hanno più acqua da bere.

Mi rendo conto, adesso,
che non vedrò più il tuo volo
fermarsi in questa stanza
e che se volessi prenderti in mano,
come facevo una volta,
mi allontaneresti,
come se potessi sporcarti le ali.
Ma non c'e bisogno
di trovare le parole giuste,
per lasciarmi.
Basta il tuo rossetto
a farmi capire che,
in questa lunga notte,
andrai a scaldarti tra le coperte
di chi ancora non dorme,
perché ti aspetta.
Portati via,
ciò che ti serve,
anche le chiavi della porta,
per ritornare a prendere il resto.
Non preoccuparti per me,
sono triste ma non sono perso.

Intanto che ti vedo sparire,
come una bolla di sapone
sfiorata dalle dita,
mi viene in mente
che non ti aspettavo,
quando arrivasti.

Ora,
cercherò di addormentarmi,
mentre piove.

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