Diario

l'orizzonte dell'eternità

Per la tradizione neoplatonica che Dante riassume in un passaggio della “Monarchia”, l’essere umano vive “in horizonte aeternitatis”, ovvero sulla sottile linea di confine che divide l’emisfero della materia dall’emisfero dello spirito. Sopra e sotto diventano determinazioni temporali, non solo spaziali. Sopra, l'eternità. Sotto, il tempo. Giordano Bruno non fa che sottoporre questo tema musicale a un numero indefinito di variazioni. In quanto essere soggetto alla vicissitudine cosmica, e in quanto accidente privo di consistenza sostanziale, l’essere umano è ontologicamente apolide: al di sopra delle bestie, solidamente ancorate al mondo della materia, al di sotto (ma di poco, come ricorda il Salmista) delle intelligenze angeliche altrettanto solidamente ancorate alla Gerusalemme celeste.

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