Poesia

Le stanze dell'anima

È già sceso il buio che annuncia la notte; licenzio i miei pensieri,nell'intento di riposare le mie stanche membra spossate dal pensare e dallo scrivere, oppresso da questo clima sfavorevole dell'odio dell'uomo,germogliato nei giardini della libertà e anche in quelli della tirannide.E mi ritiro eremita,nelle stanze pure della mia anima,dove m'appresto a contemplare i miei sogni,che son la parte più splendida del mio firmamento e dureranno in me per tutto il mio vivere.Sogni proibiti,passati in compagnia di mesti momenti eternamente vestiti d'avviliti misteri,nel mio istinto intriso di profonde amarezze.Là,dove gli angeli piangono dolorose lacrime a bagnare il destino di iracondi uomini,contro il tempo che inesorabile scorre a frantumare i ricordi,
nella libertà oltraggiata con la dignità negata,
labbra chiuse si parlano addosso nell'unica luce ancorchè fioca,che apre il cuore ai nuovi orizzonti.Cerco Te,o Speranza,per risanare quelle cicatrici,a Te attingo limpide acque,a riscattare la coscienza sospesa in quei vuoti
Tu,che mi scaldi con la Tua umile fiamma,
T'aspetterò ancora paziente nelle magie di altre notti.
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Cesare Moceo Ragazzo del 53
poeta di Cefalù Destrierodoc
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