Diario

Per una lettura metasemiotica della «Commedia» di Dante

L’«Inferno» dantesco mette in scena il processo di entropia del segno linguistico che decade a rumore animalesco, in un degrado che sfocia nell’incomprensibile loquela del gigante Nembrot e precipita nella torpida afasia di Lucifero; il «Purgatorio» narra la riconquista del paradiso perduto, l’Eden della purezza linguistica; il «Paradiso« canta l’ultima tappa del cammino attraverso il linguaggio, destinata a restituire alla lingua una sorta di trasparenza estrema in cui il significante tende a riflettere il significato in tutta la sua pienezza. Questo schema, ridotto all’essenziale, potrebbe essere il punto di partenza per una lettura metasemiotica della «Commedia».

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