Cucio le mie perle
negli orli dei giorni
disseminati qui e là
di segatura e di paglia
pensieri
di primo mattino a spasso
svolazzanti furiosi
dentro la loro stessa polvere
desiderosi di sapere la fine
che il destino ha lor donato
In lontananza
un orologio stanco
batte le ore alla vita
e al suo opaco risplendere
d'un suono ovattato
come se il sole
non ne volesse sapere
E a ogni rintocco
un raggio di calore si spegne
dolcezza tumefatta e incolore
percorso da frescure di panico
invaso da un corto circuito
nel tremore della paura
.
Cesare Moceo ragazzo del 53
Poeta di Cefalù destrierodoc
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