E così,
fra l'umano sconforto
e una speranza nascosta,
con pensieri atroci
e lacrime a catinelle,
rifletto su tutto ciò che
si manifesta ai miei occhi,
nel chiedermi ancora oggi
cosa sono io,cosa ci faccio
e perchè sono in questo mondo,
nell'affascinarmi agli enigmi
cui non so dare risposte.
È il tempo questo
di vivere di ricordi,
di quel piacevole sapore
che la mente ha serbato in sè,
nella magia d'antichi attimi,
godendone a piena passione
e scartando il disincanto della paura
che questa gioia dell'anima
non pervada più lo scorrer dei giorni.
E chissà se non sia proprio questo
che rende preziosi quei momenti,
in cui nella solitudine imposta,
succede che la mente ricorda
.
Cesare Moceo poeta di Cefalù
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Poesia