Poesia

L'estro del mio pensare

Indugio l'intimo sguardo
preso da avido rapimento,
nell'interiorità che divora
immagini d'antichi ricordi,
sparse a arrovellar la mente,
aiutate da questo silenzio.
E mi stupiscono ancora
nella loro nitidezza,
divenendo miele per l'anima,
nella solitudine che attornia
il mio scrutar silente,
monotono e vuoto,
fatto di doveri e circostanze.
Calde lacrime di nostalgia
sgorgano da quella sorgente,
nel tempo rimasta inaridita,
e ora copiose nel loro velo
a assurgere a ancore di salvezza,
in quel mio continuo stupirmi
di questa apatica realtà,
illusioni alla ricerca di sogni
e di sentimenti dispersi
nei quali lasciarmi annegare.
.
Cesare Moceo poeta di Cefalù
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