Poesia

Vegliarmi,mi commuove (ore 2.40 del 18.01.2020)

La mente d'un ragazzino
nel corpo d'un vecchio,
ancor più ricco di povertà,
mi ritrovo oggi con l'anima
trafugata dal malincuore
e dal suo malvagio spirito.
Né mi rifugio in lamenti o litanie
di fatiche e dispiaceri,
in questo vivere che io detesto
e che invece vorrei amare,
ma senza il sudiciume
che lo impregna e pervade;
anzi vivo in me l'orgoglio che questi
divengano la forza di vita
a vincere i sensi di colpa
celati in alibi di mediocrità subita,
rintocchi d'albe che annunziano Dio
senza melodie e senza eco,
a combattere le avversità
nella ricchezza d'abitudinarie sfumature
che sfociano in felicità promiscue
permeate di decadenza e malesseri.
E divenir così consapevolmente
il primo nemico di me stesso
in quegli attimi d'incapacità
a gestire i tormenti e i giorni
.
Cesare Moceo poeta di Cefalù
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