Poesia

VOLEVO

Volevo districare i fili della mia vita
armonicamente riavvolgerli,
farli diventare un gomitolo
tradurli in un film memoriale.

Andare nel tempo a ritroso,
ripercorrere i polverosi sentieri,
della buona che cattiva strada,
che hanno segnato il tempo.

Suonare ancora con gli amici,
con la mia chitarra elettrica,
erano gli albori dei cantautori,
mi sentivo grande ed immenso.

Guardare in faccia gli invitati,
al mio matrimonio il cinque maggio,
tanto tempo fa, siamo ormai Zaffiro,
salutarli tutti nessuno escluso.

Poi la gioia e tanta inesperienza,
l'ansia per la nascita del primo figlio,
non avevi fatto alcuna scuola,
non sapevi come toccarlo.

Anche i dolori quelli seri,
non aspettati ma presenti,
affrontati con pazienza e dignità,
hanno arricchito quel sentiero.

Le lacrime allo sposalizio
dei miei amati figli, le nuore,
la attesa nascita dei nipoti,
che ci hanno donato la loro vita.

Tutto il resto è nulla o quasi,
la vita vissuta intensamente,
certamente con alti e bassi,
con grande umiltà e dignità.

Credo che sia impossibile
il contenuto della mia richiesta,
ma tentare non costa nulla,
nemmeno i sogni da accarezzare.

Giuseppe D'Acchioli

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