Poesia

Equinozio di un bipolare

Ho da dirti cose che non ti posso dire.
Distese di guai con la forma d'un tutto
Inesistente e pur non avendo nessuna voglia
D'umanità l'altra sera t'avrei baciata
Sotterrandoti tutto il dolore, ma versavo
In un impasto lanoso di litanie contaminate
Dal tuo fare distratto. Guardami impazzire
Almeno tu, è una catastrofe gradevole il mio
Parto mentale. Mentre mi coli addosso
Ed entri dalle ferite io cerco pace nel mondo che mi sono creato, prendo scorciatoie luttuose per stroncarti, incasinato nel gomitolo di quei sorrisi malconci che regali disorientata. Sgocciolo pensieri traslocandoli
In te senza mai disturbare e intanto leggera, mi annienti. La mente è il centro dell'universo ed io parlo da solo nascosto nelle discrepanze mentre tutto cade, immaginando
Di rimanere incastrato nello spazio più remoto che c'hai nel cuore. Dovunque ti sento e il sentire mio ha perpendicolarità immuni alla tua sagoma risospinta di strazi e battiti socchiusi.
Ti stropicci gli occhi, giri per casa scalza, fumi deliri e incanti la stanza tipo un carillon.
Come hai fatto con un abbraccio
A colmarmi di tutto questo vuoto?

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