Poesia

Gli occhi amorevoli di Zeus

In quel tempo arcaico
dove i deserti
eran giardini rigogliosi,
civiltà decorate di meraviglioso
e ricche di gloria
che ha seminato i secoli
fiorirono
decantando la loro fama di muse…
Sotto la guida di Apollo
e gli occhi amorevoli di Zeus
e Mnemosyne…Riede desio
aprico come il sole di Luglio,
riede desio
di un Eden pieno di vita,
ma triste è il destino
nel declivio avverso.
Babilonia Uruk Ur Festo
Ebla Tebe Menfi Cnosso
hanno disperso il loro spirito
fra le sabbie infuocate del deserto
che hanno celato sapere antico
e offeso la dignità,la vita
infondendo paturnia fra le pietre
divelte dove solo i ragni
possono udir gli echi
di fasti lontani
che tanto fecero gioir,
ma anche soffrir
nel rumore di lame affilate
che affondarono la gioia nel dolore.
Oloferne ancor rimpiange
la sua stoltezza
affogata nei fumi dell'alcool
insieme alla sua testa
recisa dalla scaltra Giuditta
che volle punir la sua superbia…
E ancor le pene del purgatorio
offendono la sua alma
sottomessa al dolore.
Zeus ode ancora il tenue respiro
delle sue muse,
un lamento fievolo
che fa da coro al nulla che avanza
inesorabile
nel divenir cieco e sordo
ai richiami di un sorso di vita
che chiede la misericordia
di una manciata di coscienza
che renda sobria la ragione.

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