Poesia

Lo spettacolo turba la platea

Ora potrei guardare l'oggi remoto,
scrutare i meandri degli arcani
misteri,trasformare l'onirico in realtà.
Lo spettacolo turba la platea.
I superstiti vigilanti filtrano
luce dal prisma,scompongono il bianco
diafano nei colori dell'iride,insegnano amore
ove il caos frantuma le regole.
Il sapere supremo erebo strale
riede nell'arciere incosciente
come energia incontrollata della scienza,
come energia nascosta
alle emozioni della gente,libera,
senza vampiriche tasse
che accecano la coscienza e la volontà
facendo proseliti,schiavi moderni
succubi dei respiri del potere e del denaro.

Riede all'arciere incosciente
come energia incontrollata che ruba i sogni.
La realtà reale aumentata,virtuale,inutile…
Fa perdere il senso del tempo,della ragione
in un mondo sempre più tecnologico
che trascende i ponti di altri e alti cieli
e di oltre alti cieli nell'infinito
lastricato d'immense pianure di stelle.
L'energia incontrollata della scienza
ruba la percezione del nostro io
e del nostro se stesso:mutazioni
biogenetiche del dna,l'atomo scisso,
l'antimateria,il raggio della morte,
il teletrasporto come afflato di fantasia
che smembra l'atomo per ricomporlo
in un altro luogo lontano nello spazio
e nel tempo,nell'unico oggi che possediamo.

I custodi degli eoni celano l'arcano,
troppo grande la meraviglia della verità
per menti impreparate a magici respiri
di coscienza.Troppo triste la conferma dell'oblio
di un sapere nascosto,disperso,che in caso
d'incendio dell'anima globale
ritornerà nei suoi infimi antri
dove non penetra la luce e il rimembrar
latita confuso nelle note del silenzio
che sussurra timidi murmuri
nelle menti di un'altra umanità,
forse più cosciente e sobria.
Troppo triste la conferma dell'oblio,
ogni granello di sabbia
rimembra un nostro desio,
una piccola scintilla di speranza.

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