Poesia

'u provesso'r

Sei uscito da questa stanza come facevi sempre tu, piano piano, in silenzio, perché dovevi proprio andare,
socchiudendo la porta facendo attenzione, senza disturbare.
Questa volta però, non hai avuto il tempo di salutare.
Il tuo grande cuore che adesso non batte più,
continuerà ad aiutare chi ha bisogno anche da lassù.
Con la tua tipica barba bianca e il lungo sciarpone
che doveva necessariamente coprire le gambe, te ne andavi in giro per Crotone.
Dicevi sempre che eri un marinaio,
ma per me sei sempre stato “il professore”, non con penna e calamaio,
e neanche con la matita…
per me sei stato un insegnante di vita.
Con il tuo modo di fare e il tuo sguardo penetrante
hai “giocato” a fare l’insegnante.
Quante cose ho imparato e ricordo ancora grazie a te,
perché non esisteva il timore dei voti e si studiava insieme per una, due ore o anche tre.
Ti chiedo scusa se ti do del “tu” e ti chiamo per nome, ma volevo solo dirti:-"Ciao Silvano",
anche se per me resterai sempre “’u provessòr ì Italiano”…!

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