Poesia

montagna e sacro

Estasi di cammino estenuante eppur dolce
la silente cima si pavoneggia e rivela
come impronta degli occhi del Dio creatore;
tracce serbano i levigati sentieri
nella seducente disarmonia
dell’inquietudine dell’umana ricerca
tra vette su cui si dondolano i raggi del sole.
Sacro è questo procedere di gambe complici
come il respiro dell’infrangibil Sinai
su cui in disegno mutar seppe
il viaggio di alleanza tra Israele e Dio.
algoritmo di ancestrale tenerezza
è questo itinerario
intrappolato sovrano e sereno
tra ghiacciai maestosi
ch’all’ombra della Croce ha rifugio.
Sciorinano le labbra da fina aria baciate
fruscii di genuine, autentiche preghiere;
danzano le transeunti ermeneutiche
sulla pelle di prati ricolmi di montane erbe
che al solletico dei fiori ridono e si prostrano;
ogni scalata profuma
del riscoprire l’arcano di bellezza
cesellato da vera, intangibile solitudine.

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