Una vetrina
…e ti sono passato accanto così a modo mio come un bambino che guarda una vetrina si ti sono passato accanto senza nessuna parola senza fare rumore… Fez
LE ALI DEI TUOI PENSIERI
…e ti sono passato accanto così a modo mio come un bambino che guarda una vetrina si ti sono passato accanto senza nessuna parola senza fare rumore… Fez
Novembre tiepido e carezzevole, s’ intravedono piccoli respiri d’ affanno con le prime piogge che rincuorano, i primi venticelli che sparpagliano le foglie ingiallite cadute dagli alberi, col sole del primo pomeriggio che torna ad abbracciar la campagna mezza spoglia e ancor dipinta dai mille e mille colori di caduchi destini, e ancor di magia…
Risciò nel vento scorre sulle due ruote la melanconia ©Laura Lapietra
A volte un sorriso non è nulla a volte è tanto Aiuta rallegra la vita di molti Un sorriso donato col cuore aiuta più di mille parole. Sorridere fa bene all’anima quindi qualsiasi cosa succeda Il sorriso non lo perdere mai. E le persone che ti stanno accanto del tuo sorriso gioiranno. Maria Concetta Terracina
Tante persone hanno spezzato il mio cuore a volte bisogna fare finta di nulla e fare finti sorrisi di circostanza Per non fare capire come sto. Perché un cuore quando è spezzato non fa rumore ma lo fa in silenzio. Il cuore è l’ultimo a morire ma purtroppo il primo ad essere spezzato e a…
Si dirigeva verso il porto con le braccia dietro la schiena. Lo sguardo perso nel vuoto e il cuore gonfio di speranza. Un’ altra giornata stava per iniziare tra i fondali luccicanti di un’alba che ogni giorno nasceva e moriva tra le reti dei vecchi pescatori. Le barche incatenate al molo si cullavano l’una accanto…
ombrato sole tra le fronde d’autunno filtra piovaschi ©Laura Lapietra
La primavera raccolse lacrime d’inverno in un calice di rosa levigando le sue spine con la rugiada del mattino. Vide la nebbia diradarsi sotto un cielo scarlatto quando le prime gemme salutarono l’aurora. Poi il sole si inoltrò sui pendii del giorno per colorarne le cime.
…sai a volte ti penso ancora avrei voluto un ricordo normale qualcosa che nel tempo fosse speciale difficile dimenticare quel istante dove tutto si fermò il tuo respiro senza risposta le mie parole soffocate in una nuvola di vetro… Fez
E fu del palco il passo lieve della vita il travo sguardo sulla quinta, il drappo che smisura il boccascena l’ostra luce sui legnati, sequente mela che ripiana sullo zigomo gli occhi fissi ed ammaliati dei coreuti e dei parlanti. Thea Matera ©️