Libero,
dietro quest'inferriata,
m'immagino prigioniero
in ciò esiste al di là.
Uomini e donne
che vivono per sè
sparlando di libertà,
senz'accorgersi
d'esser anch'essi
rinchiusi nell'aldiquà
di quei ferri.
E chiedo per me e per Voi
a chi serve tutto ciò
e se potrò mai comprenderlo io.
Misteri e disprezzi,
che insinuandosi circonfusi
nella viva carne,
ne occultano i tormenti
e cospargono l'anima
di vacue vanità.
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Cesare Moceo vecchio ragazzo del 53
Scribacchino di Cefalù destrierodoc
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Poesia