Poesia

SIGNOR CENSORE

Quegli sguardi che disegnano
spade impugnate all’elsa con tutta la forza
per trafiggere quella ragione
che non sai spiegarti
non sono fantasie.
Le sento scivolare su questa mia pelle stanca
che difendo con il silenzio
per non dar vita a quel dolore
che dentro chiudo,
Che ne sai della mia vita.
Occhi taglienti e penetranti
giudicatori.
Che ne sai dei miei tempi passati
di quando sognavo di essere
il prode eroe delle persone
che non sanno difendersi
Che ne sai del mio tempo scivolato via
per far crescere ragazzi
da e di strada
che avevano bisogno solo di fiducia
E che ho guidato
con la semplicità di essere uomo.
Quel tempo non l’ho sprecato alla mia gioventù
perché quei ragazzi ora sono diventati società
insegnando ai loro figli ad essere veri.
Che ne sai tu
che squarci il mio vivere
solo per carpirne le intenzioni
in ogni mio sguardo.
Anch’io ho avuto la gioventù a farmi compagnia ma
non l’ho sprecata in cerca di fantasia strane
per diventare il migliore
ma ho lasciato al tempo
il mio seme di umiltà,
E vivo di emozioni per emozionarmi
ancora nel ricordo di ciò che sono e sarò.
Perché credo che vivere senza emozioni
è l’errore più grosso.
Ho sempre voluto seguire un credo.
È meglio essere il primo degli ultimi
che l’ultimo dei primi.
E non m’importa il tuo giudicare
o il tuo sancire e spandere dolore
Che ne sai dell’amore tu
che hai venduto il cuore
per diventar giudice della vita altrui.
E ti chiedi ancora perché sono sereno.
E ti chiedi dei miei sorrisi,
Tu impara ad amare il cuore
che è la vita dell’anima.
E l’anima non cerca mai di vendersi
per diventar grande.
Che ne sai tu del dolore
nascosto dietro ad un sorriso
che sconfigge l’umiliazione
se ancora giudichi una idea sbagliata
la vita di altri
solo perché diversa.
Impara ad amare
per capire la mia vita
fatta di emozioni.

Leave a Reply