Poesia

Toccare del mar profondo abisso

Presunzione d’ eternità de l’ omo imperfecto
tanto pieno di se da darsi per timor premio e castigo,
raggiungere del monte bianco fastigio.
Toccare del mar profondo abisso ove non soffia vento.

Dare tanto amor da incendiare il cuore,
dolore e morte a dignità repressa
per delirio d’ onnipotenza, cruenta contesa
persi nel silenzio d’ immenso fragore.

Parole affilate come lame che tranciano vite,
boia nel tempo che non perdona,
ne l’ apparir di bruma ch’ offusca.

Nel divenir sprezzante
che de l’ omo coltiva alma atona
mentre il cuore soffre e di rimpianto soffoca.