Poesia

L’UOMO DELLA LUNA (Au bord de la Bièvre)

L’uomo della luna
s’accorse dei passi
scolpiti nell’occhio
ritorto dell’alba.
Naufrago,
scavò nell’incedere
di rimorsi vani,
mordaci sguardi
di tacite assenze
rimaste senz’accento,
steli recisi di tremula
sterpaglia.
Il fiato guizza
nell’accavallarsi
di spasimi e spazi insonni,
brividi ondeggiavano
negli squarci
di echi impercettibili.
La furia del castigo
sfinisce l’impeto
nelle vene,
nel refolo
di aghifoglie,
ferzati lecci,
e l’agrume.
L’uomo della luna
non volle sapere
degli strazi scostanti
di corolle chiuse
da tenebre urlanti,
ed esule tornò
nell’ombra
d’ignare terre.

Thea Matera