su Qohelet

Qohelet è il poema dell'instabilità di tutte le cose, del continuo girovagare degli astri, del continuo bramare degli esseri umani, dell'insaziabilità dei fiumi che corrono verso il mare. L'infinita vanità del tutto evocata dal Leopardi lettore di Qohelet consiste in questa eterna ruota vicissitudinale, per dirla con le parole di Giordano Bruno, altro grande cultore del libro delle vanità. In questo testo abissale dell'Antico Testamento pare che il volto di Dio si sia oscurato dietro il tumulto del divenire.

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