Poesia

Dopo,magari parlerò

Figura muta
obbedita senza indugi
al tempo tiranno,
soddisfatto e sorpreso
del suo ardore splendente,
resto Io abbracciato forte
alla stupidità del mondo.
Rifletto al suggellar solitudine
nel chiuso della mia prigione,
dentro cui lassù in alto la gelosia,
pur piccola che essa sia,
mi dona un dolce orizzonte lontano
al buio di questa stanza
dove l'anima vive la sua vacanza.
E sussulti di furore
m'invadono d'allegra pena
senza farsi annunciare.
.
Cesare Moceo eterno ragazzo del 53
Poeta di Cefalù destrierodoc
@ Tutti I diritti riservati

Leave a Reply