Diario

la vita del tutto e la lezione del Rinascimento

In epoca rinascimentale, la filosofia italiana torna alle remote origini dell'ilozoismo, rileggendolo in Eraclito, in Empedocle, in Anassagora. Giordano Bruno fa scuola, a tal proposito. E si inebria di una nuova dottrina, l'ilozoismo appunto, secondo cui non esiste "mondo inorganico". Tutto vive, tutto respira, tutto è dotato di anima, persino le pietre e i metalli. Ne sanno qualcosa gli alchimisti. L’intero universo è un essere animato governato da un principio vitale che vibra all'interno della materia. Ecco allora che anche la mitologia acquisisce spessore filosofico e viene riconosciuta come pensiero speculativo per immagini. Ecco allora che pensatori come Giordano Bruno si nutrono di mitologia, e tornano al "pitagorico" Ovidio, scandagliando a fondo quel capolavoro della letteratura antica che si intitola “Metamorfosi”.

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