Poesia

A colloquio con me stesso(in tempo di covid)

Non disprezzo la mia "antichità"
né il desiderio che m'invade
di volermi intriso di "modernità"
nel mio credere che l'una
sia la conseguenza dell'altra
Continuo a disegnarmi la vita
ancor sospettoso
a diffidare del mio corpo
valvolato e incancrenito
E mi prende la mente
d'attimi di nostalgia
ancora in sintonia
con l'essenza dei miei sogni
a permearmi l'anima
di torture e d'angosce
Mi manca adesso
il calpestìo dei sentieri del cuore
da sempre alberati
respirare a pieni polmoni
quell'aria pulita
di sincera ingenuità
di cui mi è rimasta l'eco
nell'intimità plagiata dai pensieri
.
Cesare Moceo ragazzo del 53
poeta di Cefalù Destrierodoc
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