Poesia

Foulard di raso

9 Dicembre 2020

Si
sentiva,
diverso,
dagli
altri,
il
suo
aspetto,
non
raffigurava,
ciò
che
era.

La
sua
immagine,
speculare,
non
gli
apparteneva.

Era,
una
donna,
dentro,
un
corpo,
da
uomo,
non
riusciva,
a
ignorare,
la
sua
vera
natura.

Quanti,
dottori,
della
psiche,
aveva,
consultato,
tutti,
gli
affibbiavano,
la
licenza,
di
insania,
esiziale.

Scappato,
da
chi
con
una
camicia
di
forza,
lo
voleva
rinchiudere,
per
cercare,
di
guarire,
quella,
sconosciuta,
anomalia.

Marchiata,
con
gli
stampi,
incandescenti,
dell'infamia,
sociale:

Abnormita,
grave
forma,
patologica,
di
distacco
cognitivo.

Non
riuscendo,
ad
abdicare,
alla
sua
vera
essenza,
esangue,
si
spense,
nella
disperata,
ricerca,
di
se,
sotto
i ferri
chirurgici,
di
un
operazione
mai
tentata
prima.

Il
suo
foulard,
di
raso,
strappato,
via
dal
vento,
poteva
adesso,
circumnavigare,
il
mondo,
mostrando,
la
sua
femminilità,
senza,
più,
umiliarsi,
per
i pregiudizi,
l'intolleranza,
della
brutale,
volgare,
inurbanita.

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