Poesia

Dio non è morto

Si può chiamare vita
gli anni passati
nell’attesa infinita
di un Tuo segno?
E continuo a pregare
senza dormire
e crollare d’amore
nel cuore delle mie notti
trascorse a lenire
il mio strazio e il mio sconforto
Tu che sei il più celebre
tra tutti gli uomini fattisi in terra
aiutaci a ritrovare la nostra fede
E intanto rimango qua
col cuore impietrito di dolore
ad aspettare d'uscire dal buio
più gelido e profondo
che affascina e trascina
e intrufolarmi tra le fiamme
che tengono accese le speranze
amiche indispensabili
più care della vita
Scandaglio momenti meditativi
per trovare le consapevolezze
e nelle quali rifugiarsi
per ricaricare le batterie della vita
per non far diventar
il silenzio una condanna
e l'oblìo più di un giudizio
che riempia di pane che non sazia
o di gesti che fanno esplodere
i pensieri e il cuore
E infine ricordare che c'è più gioia
nel dare che nel ricevere
nella speranza perenne
di entrare ed uscire a piacimento
dai giardini del piacere
.
Cesare Moceo poeta di Cefalù
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