Poesia

Incanto e disincanto

Cammino nel mio lento fluire
fra le strade silenti della mente

Io

artista astratto

del quale è facile
sentir la commozione

spero di librarmi

dopo

nello spazio senza tempo

dove si vive respirando l'universo
e parlando d'ironie

lettere d'amore alla vita

stregati dal trionfo
di cuori impavidi

intrisi d'ornamenti e sentimenti
a farli sentire sostanza dell'anima

Dio,perchè ci hai fatto così ?

"Nè la pietà nè i lamenti nei pianti
dovranno evocare il mio nome"

Nel mio sguardo alla vita
un pò stranito e malinconico

avvolto

dal pensare che la ricchezza della mente
non svanisce assieme al corpo

sgombero il campo da ignobili cangurate

subissato da fantasmi di morti viventi
che potremmo essere anche Noi

con le nostre adolescenze violate
dall'infedeltà alla natura umana

pesanti angosce
di chi non riconosce più le sue radici

Gesta e azioni

gestazioni a produrre disastri

piaghe a divenire infette
e sollevare veli dell'omertà e dei silenzi

sempre pronti a nascondere e minimizzare

atteggiamenti e stili di vita
di uomini privi di saggezze

nella personale verità
che ognuno vuole e può essere

a perseguire le proprie convenienze

superando a suo modo
la difficoltà interiore di sentirsi diversi

illusiva concezione

dell'essere visti volteggiare nell'aria
senza concedersi agli sguardi del mondo

e abbandonarsi facilmente
all'entusiasmo del "bambino che c'è in noi"
.
Cesare Moceo poeta di Cefalù

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